Ristrutturare il bagno: come usufruire di agevolazioni fiscali e detrazioni - Arblu Blog
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Ristrutturare il bagno: come usufruire di agevolazioni fiscali e detrazioni

Tempo di lettura: 4 minuti

Per chi sta progettando di comprare casa o anche solo pensando che sia arrivato il momento di ristrutturare la propria abitazione sostituendo i mobili, è necessario conoscere tutti gli aiuti a disposizione per rendere l’investimento il più sostenibile possibile.

In particolare, questo articolo, elencherà le modalità per ottimizzare le spese inerenti ai lavori per la stanza da bagno.

Tutte le detrazioni fiscali per la ristrutturazione del bagno

  • Bonus ristrutturazione edilizia: detrazione Irpef 50% su costi non superiori ai €96.000 all’anno, per ciascun immobile.
  • Bonus mobili: detrazione Irpef 50% sull’acquisto di mobili ed elettrodomestici di classe A+ o superiore (lavatrici, asciugatrici, caldaie…), su una spesa massima di €10.000.
  • Iva agevolata: applicazione dell’aliquota ribassata al 10% su servizi (es.: progettazione, costruzione) e beni (sanitari, rubinetteria).

Bonus ristrutturazione edilizia

Il rifacimento del bagno è uno tra gli interventi edili più importanti e richiesti in un appartamento e rientra nei casi in cui è possibile richiedere la detrazione per ristrutturazione edilizia.

Cos’è:

questa agevolazione fiscale consiste in una riduzione del 50% per le spese sostenute dal 26 giugno 2012 al 31 dicembre 2020, fino ad un ammontare complessivo delle stesse non superiore a 96.000 euro per unità immobiliare, ripartita in 10 anni nella dichiarazione dei redditi con un versamento di quote di pari entità.

In sostanza, prima si pagherà anticipatamente e completamente per la ristrutturazione della stanza e poi, nell’arco di 10 anni, lo stato provvederà al rimborso del 50% delle spese sostenute.

Come funziona

Esempio: dobbiamo ristrutturare completamente un bagno ed il prezzo finale previsto è di 7.000€.

  • Spese Ristrutturazione Bagno: 7.000€
  • Detrazione 50% a partire dal IRPEF: 3.500€
  • Recupero: 350€ in 10 anni
  • Costo finale del nuovo bagno: 3.500€
Chi ne beneficia

Possono usufruirne tutti i contribuenti anche se non residenti in Italia, nello specifico:

  1. proprietari o nudi proprietari
  2. titolari di un diritto reale di godimento (usufrutto, uso, abitazione o superficie)
  3. locatari (affittuari) o comodatari che fanno eseguire i lavori e se ne accollano le spese

Nel caso in cui sull’immobile ci siano più comproprietari, la detrazione Irpef del 50% per le spese di ristrutturazione edilizia spetta a chi effettua il pagamento mediante bonifico parlante purché sia titolare di un diritto reale, come detto in precedenza.

Tipologie di immobili e lavori

Abitazioni ed edifici residenziali: le detrazioni spettano indistintamente anche a seconde o terze case. Rimane escluso tutto ciò che non è destinato ad uso abitativo.

Se ne ha diritto per:

  • manutenzione straordinaria
  • restauro e risanamento conservativo
  • ristrutturazione edilizia

È fondamentale che non venga modificata la dimensione complessiva degli edifici e non si effettuino cambiamenti delle destinazioni d’uso.

Esempi di servizi:

  • il rifacimento dell’impianto idraulico e sanitario o lo spostamento di un muro
  • la realizzazione di un nuovo bagno all’interno di un’abitazione già esistente
  • eliminazione barriere architettoniche
  • sostituire una vecchia tubatura
  • rifare l’impianto idrico
  • apportare modifiche murarie
  • sostituire la caldaia con modelli a risparmio energetico
  • cambiare gli infissi e serramenti
  • rifacimento degli impianti per cause di forza maggiore

Non sono ammessi gli interventi di manutenzione ordinaria.

È importante tenere presente che, se i lavori considerati ordinari vengono effettuati contemporaneamente a quelli straordinari, sono anch’essi soggetti a detrazione. In tale situazione anche la spesa sostenuta per un nuovo box doccia rientra tra gli esborsi previsti per richiedere l’agevolazione.

Come usufruire della detrazione

Per richiedere il bonus non è necessario compilare fisicamente alcun modulo, ma il requisito fondamentale è la tracciabilità dei pagamenti, per questo Il bonifico è l’unico modo in cui si può saldare. Fortunatamente molte banche hanno predisposto dei bonifici precompilati.

Il pagamento, passo per passo:

  1. Compilare il bonifico: la causale deve riportare la dicitura “bonifico relativo a lavori edilizi che danno diritto alla detrazione prevista dall’articolo 16-bis del Dpr 917/1986“. Vanno inseriti gli estremi del fornitore: numero fattura, data di emissione, servizio, partita iva o codice fiscale. Bisognerà inserire anche i dati del committente: nome e codice fiscale.
  2. Conservare la documentazione: vanno archiviati con cura tutti i documenti relativi alla ristrutturazione, come ricevute dei bonifici, fatture dei fornitori, atti condominiali (se del caso). Ricordare la documentazione relativa all’immobile: pagamenti IMU, atti catastali, concessioni o autorizzazioni amministrative.
  3. Documentare i lavori: è consigliabile fare delle fotografie prima, durante e dopo la ristrutturazione del bagno, potrebbero servire per certificare l’esecuzione dei lavori.
Permessi necessari, prima di attivare i lavori

È sufficiente inoltrare all’Ufficio del Tecnico del Comune dove è situato l’immobile la CILA (la Comunicazione di Inizio Lavori Asseverata) una formalità burocratica che non richiede di attendere il nulla osta per procedere. L’incarico di redigere la CILA può essere conferito ad un architetto, un ingegnere, un geometra o un perito industriale, il quale deve essere iscritto all’Albo, avere la partita IVA e poter dunque rilasciare fattura per la sua prestazione professionale. La CILA non prevede il pagamento di oneri accessori poiché si tratta di una semplice comunicazione, diversi comuni però, applicano dei costi di segreteria variabili da zona a zona.

Bonus mobili e arredi

Per l’acquisto dei mobili destinati all’arredo del bagno si può usufruire della detrazione Irpef del 50% fino ad una spesa massima di 10.000 €, destinati ad arredare un immobile oggetto di ristrutturazione. Può essere richiesta solo da chi realizza un intervento di ristrutturazione edilizia iniziato dal 1° gennaio 2019.

La possibilità di richiedere questo bonus è soggetta ad alcune restrizioni. In primo luogo, per le abitazioni private l’acquisto dei mobili deve essere contestuale a interventi di:

  • manutenzione straordinaria
  • restauro e risanamento conservativo o di ristrutturazione edilizia
  • la data di avvio dei lavori del bagno deve essere precedente all’acquisto del mobile in oggetto.

Nel caso in cui gli interventi di manutenzione siano invece effettuati anche in un’altra parte dell’immobile, e non direttamente nel bagno, le spese per i mobili del bagno saranno comunque detraibili.

La detrazione si ottiene indicando le spese sostenute nella dichiarazione dei redditi (modello 730 o modello Redditi persone fisiche), spetta unicamente a chi fa interventi di recupero del patrimonio edilizio ed è ammessa anche se i beni sono acquistati tramite finanziamento a rate.

Per usufruirne è necessario che i pagamenti siano effettuati tramite bonifico bancario o carta di credito.

IVA agevolata al 10%

Si applica ai servizi e ai beni necessari per lo svolgimento dei lavori di recupero degli immobili, nello specifico:

  1. prestazioni di manodopera relative a interventi di manutenzione, ordinaria e straordinaria;
  2. beni, solo se inclusi all’interno del contratto di appalto per la realizzazione degli interventi di restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione.

Una volta capite tutte le possibili agevolazioni non resta altro che sfruttarle per la propria ristrutturazione del bagno!

Per lasciarsi ispirare c’è Pinterest: https://www.pinterest.it/arredobagnoarblu/

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